Il mercato Blockchain/Crypto Fintech è in piena espansione con l'arrivo degli operatori della finanza tradizionale nel Web3.
Abbiamo condotto un'intervista a Lionel Rebibo, co-fondatore e CEO di Trakx, piattaforma che offre indici tematici sugli asset digitali, registrata presso l'AMF.
Ciao Lionel, puoi presentarci Trakx in poche parole? Come è nato il progetto?
Il nostro progetto nasce nel 2019 dall'esigenza espressa dagli investitori di ottenere facilmente esposizione a determinati trend che stavano emergendo in questa asset class. Si tratta infatti di un modo semplice e meno costoso per entrare in questo mercato con una soluzione chiavi in mano. I nostri diversi CTI (Crypto Tradable Indices) hanno diversi gradi di rischio e ti consentono di assumere esposizione a determinati sottosegmenti di questa ampia classe di asset, ad esempio: Defi, Proof-of-Stake, metaverso NFT…
Con gli altri miei co-fondatori, provenienti dal management tradizionale e alternativo, dalle criptovalute agli indici, siamo riusciti a creare e far emergere questo progetto con il supporto di ConsenSys a New York, l'incubatore dell'Università di Parigi Dauphine a Londra e l'aiuto finanziario della BPI, oltre alla partecipazione di alcuni rinomati business angel in un primo momento.
Raccontaci di più sul tuo background e sui passaggi che ti hanno portato al progetto Trakx?
Ho lavorato per 15 anni come analista e poi come trader presso Fidelity Investment, CQS e Chenavari prima di incontrare i co-fondatori e decidere di intraprendere l'avventura di Trakx. Ora siamo un team di circa 20 persone, tra cui una dozzina di sviluppatori blockchain molto esperti che garantiscono la manutenzione e lo sviluppo della piattaforma, un servizio clienti che ascolta i nostri utenti, un reparto vendite che copre Francia, Svizzera, solo per citarne alcuni!
Come vedi l'evoluzione dell'ecosistema crypto con l'arrivo degli attori della finanza tradizionale?
Gli ultimi 18 mesi sono stati duri per le criptovalute, ma il cripto-inverno non è stato l'evento di estinzione che gli scettici si aspettavano. Al contrario, ha gettato le basi per il prossimo mercato rialzista che potrebbe vedere le criptovalute diventare finalmente mainstream, uno scenario a cui gli operatori della finanza tradizionale sembrano prepararsi.
Gli investitori istituzionali sono ben consapevoli che la disruption osservata nel 2023 non è dovuta alla tecnologia, che ha funzionato come previsto, ma piuttosto alle pratiche e ai comportamenti di questi individui. Tali comportamenti non sono rari nei circoli finanziari tradizionali e sappiamo che di solito sono seguiti da forti risposte governative, in particolare in materia normativa, che storicamente sono state forze potenti che hanno contribuito a plasmare il settore.
Invece di liquidare le criptovalute come una classe di asset non praticabile, le istituzioni finanziarie tradizionali stanno utilizzando il mercato ribassista per accumulare le loro conoscenze su questo ecosistema e sviluppare l'infrastruttura per supportarle, in modo da essere ben posizionate nel prossimo mercato rialzista.
A titolo di esempio, possiamo citare la decisione di BlackRock di depositare un ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti, una mossa che ha aperto la strada ad altre grandi istituzioni finanziarie tradizionali. Il mercato si aspetta l'approvazione della domanda e prevede una forte popolarità di un ETF spot su Bitcoin.
L'adozione istituzionale delle criptovalute è trainata anche dall'inasprimento e dall'accelerazione della regolamentazione in molti stati, diretta conseguenza dello scandalo FTX, come testimoniano il Regno Unito, con il Financial Services and Markets Act del 2023, l'UE con l'implementazione del MiCA, o Asia e Medio Oriente che si muovono ancora più velocemente su questo fronte. Solo gli Stati Uniti sono in ritardo.
Il regolamento offre quindi la chiarezza giuridica tanto attesa per gli enti che, abituati ad operare in contesti regolamentati, sono stati finora riluttanti ad aumentare la loro esposizione a questa nuova asset class.
In che modo l'arrivo del MiCA influirà sul tuo business?
La trasparenza e la regolamentazione sono sempre state al centro delle preoccupazioni di Trakx, come dimostra la nostra registrazione presso l'AMF come DASP (Digital Asset Service Provider) nel luglio 2021. Siamo stati la prima istituzione a registrarsi quattro volte presso l'AMF! Ci stiamo quindi preparando ora ad essere in regola con il MiCA, in particolare sul rafforzamento dei controlli KYC (know-your-customer) per i trasferimenti tra piattaforme. Il nostro attuale processo di registrazione ci consentirà di adattarci naturalmente alla regolamentazione, poiché la piattaforma è stata costruita su basi normative standard degli ecosistemi bancari.
Le società DASP saranno ritenute responsabili per le perdite dovute a hack o errori interni che coinvolgono le criptovalute dei loro clienti. Ciò implica una segregazione dei fondi tra i loro beni e quelli degli investitori. Trakx ha sempre seguito questa logica, con elevati standard di cybersecurity, e una gestione segregata degli asset dei clienti, a livello di proprietà e custodia. Trakx opera su base 1 a 1 su tutti gli asset dei suoi clienti, senza alcuna leva finanziaria, con una gestione nominativa e con una chiara distinzione storica tra il patrimonio netto della società e gli asset proprietari dei clienti di Trakx.
L'arrivo del MiCA conferma le storiche scelte strategiche di Trakx in termini di KYC, asset management e risk management, e rispetta la nostra filosofia di offrire una piattaforma di fiducia ai player che desiderano ottenere esposizione a questa asset class in una logica di investimento di medio-lungo termine. Il regolamento MiCA è quindi un'estensione logica e naturale delle nostre scelte e apre prospettive positive per il nostro business.