Di recente si è verificato un evento senza precedenti in un caso giudiziario britannico: un imputato ha tentato di avvalersi dell’aiuto di un avatar generato dall’intelligenza artificiale. Questa iniziativa, ritenuta “assurda” dal magistrato, solleva interrogativi fondamentali sul ruolo crescente dell’intelligenza artificiale in ambito giuridico e sui limiti del suo utilizzo in contesti delicati come la giustizia penale.
Un controverso tentativo di appello
- Una procedura senza precedenti: l’imputato, già condannato, ha presentato una richiesta di appello utilizzando un avatar animato generato dall’intelligenza artificiale, che avrebbe dovuto rappresentare un avvocato virtuale. L’intelligenza artificiale leggeva ad alta voce le argomentazioni della difesa.
- La reazione del giudice: Il giudice incaricato del caso non ha usato mezzi termini. Ha definito la mossa “teatrale” e una “perdita di tempo”, affermando che l’uso dell’intelligenza artificiale in un contesto così serio non rispetta la solennità e gli standard della corte.
L’intelligenza artificiale affronta i limiti della legge
- Un quadro giuridico ancora poco chiaro: il caso evidenzia la mancanza di una regolamentazione chiara riguardo all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale nelle giurisdizioni. I tribunali non riconoscono ancora la legittimità di un’entità non umana a rappresentare un individuo.
- Rischi per l’equità del processo: affidare la difesa a un programma può esporre gli imputati a interpretazioni errate o a argomentazioni legali deboli. Ciò potrebbe ledere i loro diritti fondamentali, in particolare in termini di giusta difesa.
Opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale nella giustizia
Opportunità:
- Migliorare l’accesso dei cittadini alle informazioni legali.
- Automatizzazione di alcune attività amministrative per ridurre i ritardi legali.
Rischi:
- Uso improprio o ingenuo degli strumenti di intelligenza artificiale in contesti inappropriati.
- Perdita di sfumature umane nell’analisi giuridica.
Conclusione
Questo caso mette in luce la crescente tensione tra l’innovazione tecnologica e le tradizionali esigenze del mondo legale. Sebbene l’intelligenza artificiale possa svolgere un ruolo di supporto in ambito giuridico, il suo utilizzo diretto come attore giuridico resta altamente problematico. L’incidente evidenzia la necessità di regolamentare meglio l’uso dell’intelligenza artificiale nei procedimenti legali per preservare l’integrità e la credibilità della giustizia.