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La valuta Ethereum 2.0 supera le riserve di diversi paesi

6.805.325 ether (ETH) sono depositati nello smart contract Ethereum 2.0, rendendo i suoi depositanti validatori di questa rete. Questa cifra equivale a 21 miliardi di $, più delle riserve di almeno 120 paesi.

Secondo i dati forniti dalla Banca Mondiale, queste nazioni includono diversi paesi latinoamericani. Sono El Salvador, Cuba, Nicaragua, Bolivia, Ecuador, Costa Rica, Honduras, Paraguay, Panama, Venezuela, Repubblica Dominicana, Uruguay e Guatemala. Le riserve di questi paesi vanno da 3 miliardi di dollari (El Salvador) a 18 miliardi di dollari (Guatemala).

I paesi in altre regioni le cui riserve sono superate dal deposito Ethereum 2.0, secondo la stessa fonte, includono anche Somalia, Zimbabwe, San Marino, Figi, Lussemburgo, Madagascar, Haiti, Islanda e Giamaica. Tutti questi paesi hanno riserve inferiori a 21 miliardi di $.

I 6,8 milioni di ETH sono stati depositati da quasi 206.000 indirizzi. Ognuno di loro ha dovuto “bloccare” un totale di 32 ether nello smart contract. Come spiega questo portale di notizie, dovranno trattenere il deposito almeno fino a quando non avrà luogo la fusione tra l’attuale blockchain e la versione 2.0 della rete, in una data ancora da stabilire.

Come si può vedere dal calcolatore dei prezzi di CryptoNews, al momento in cui scrivo 32 ETH equivalgono a 100.900 USD. Coloro che depositano questa cifra nello smart contract non lo fanno con una motivazione puramente altruistica, per contribuire alla rete Ethereum, ma vengono ricompensati con interessi che vengono pagati in ETH e possono essere ritirati una volta avvenuta la suddetta fusione.

Attualmente, il rendimento annuo dell’investimento è del 6% e si prevede che questa cifra diminuirà man mano che più validatori aggiungeranno i loro ETH. Il rendimento dello staking a partire dalla fine del 2020 era del 21,6% annuo.

Chi investe nello staking di Ethereum 2.0? È interessante notare che tra i 206.000 indirizzi ci sono quelli corrispondenti agli staking pool. Si tratta di piattaforme che offrono la possibilità di beneficiare del ritorno sull’investimento a chi non ha 32 ETH o non è interessato a gestire un nodo di convalida Ethereum 2.0.

L’Etherscan blockchain explorer mostra che gli staking pool che dominano il mercato sono Kraken (12,3%), Lido (11,1%) e Binance (8,89%). In totale, i pool (sia quelli appartenenti agli exchange che quelli dedicati esclusivamente allo staking) rappresentano il 46,9% dell’attività. Il restante 53% è rappresentato da validatori indipendenti, che possono essere individui o istituzioni.

Quando i validatori di Ethereum 2.0 potranno ritirare il loro investimento?
Come abbiamo detto prima, la data in cui le blockchain si fonderanno, ovvero quando Ethereum diventerà completamente Proof of Stake (PoS), non è ancora stata definita. Tuttavia, c’è chi osa fare qualche stima.

Ad esempio, un sondaggio condotto dallo sviluppatore Justin Drake, che lavora come ricercatore presso la Ethereum Foundation, mostra che l’86% degli sviluppatori della rete ritiene che una “fusione minima praticabile” potrebbe aver luogo entro la fine del 2021.

Per quanto riguarda Gemini Exchange, la sua ricerca mostra che dicembre 2023 è una data provvisoria per la piena operatività di Ethereum 2.0. Solo allora gli investitori potranno ritirare, se lo desiderano, l’ETH attualmente bloccato e i profitti realizzati.

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